Due facce dello stesso reagente
Le nanoparticelle AcZon hanno forma sferica e, di conseguenza, un rapporto superficie/volume di 3r (dove r è il raggio della sfera). Al decrescere di r, il rapporto area/volume cresce consentendo la coniugazione di un più alto numero di molecole. In NanoLisa, AcZon ha ottimato la doppia coniugazione di enzimi (perossidasi di rafano - HRP o fosfatasi alcalina - AP) e anticorpi secondari sul guscio esterno della nanoparticella. La superficie aumentata della sfera consente il legame di un numero maggiore di enzimi per unità di anticorpo, offrendo quindi un segnale più forte. Inoltre, la fluorescenza intrinseca delle nanoparticelle offre la possibilità di rilevare analiti sfruttando questa peculiare caratteristica che correla in maniera più lineare con la presenza degli analiti stessi, non essendo frutto di una reazione enzimatica. Questo reagente offre anche un maggior range dinamico, con sensibilità superiore indipendentemente dalla quantità di proteina nel campione. Ancora di più, i metodi basati sulla fluorescenza agevolano le analisi in multiplexing consentendo ai ricercatori di valutare più di una proteina contemporaneamente evitando procedure lunghe e dispendiose come lo stripping che può, inoltre, danneggiare la proteina di interesse.
Grazie ai reagenti della linea NanoLisa (disponibili sia per la rilevazione con HRP che con AP e coniugati a diversi anticorpi secondari) il ricercatore può scegliere il metodo di rilevazione che meglio si adatta alle esigenze del saggio che sta portando avanti.