Applicazione: Citometria a flusso
La citometria a flusso convenzionale può essere descritta, in maniera semplicistica, come una tecnica che consente il movimento di piccole entità, all'interno di un liquido di trascinamento per incontrare il raggio di una sorgente luminosa. In questo processo, un campione contenente cellule o particelle è iniettato dentro lo strumento e poi focalizzato per consentire il passaggio di una singola cellula alla volta davanti al raggio del laser. La luce viene deviata in maniera caratteristica dalle cellule e dai relativi componenti. Quando le cellule sono marcate con molecole fluorescenti, la luce è assorbita e poi emessa ad una caratteristica lunghezza d'onda che viene raccolta da speficici detector. Di recente è stata sviluppata una nuova tecnologia che si trova attualmente sulla cresta dell'onda: la citometria spettrale. In questa tecnica innovativa viene valutato tutto lo spettro dal visibile al vicino infrarosso e non solo il picco del segnale.
Stato dell'arte
Gli ultimi anni hanno portato una ventata di innovazione a causa della costante richiesta di analisi multiparametriche. Dopo l'espansione dei laser e dei detector, è ora il momento dell'incremento dei fluorocromi disponibili. Già i fluorocromi tandem sono stati sviluppati per aumentare il numero dei parametri fluorescenti analizzabili in ogni singola seduta sperimentale. Sono composti da due fluorocromi legati tra loro: uno agisce come donatore e l'altro come accettore. Il fluoroforo donatore è eccitato dalla sorgente laser del citometro e trasmette l'energia che ha assorbito al fluoroforo accettore che emette il segnale di fluorescenza sfruttando il principio del trasferimento di energia per risonanza di Forster (FRET). Sfotunatamente, i tandem dyes si possono facilmente, e irreversibilmente, disaccoppiare o degradare in seguito all'esposizione alla luce, a variazioni di temperatura o alla fissazione, risultando così nell'emissione nello spettro del fluoroforo donatore. Un ulteriore svantaggio dei coniugati fluorescenti è il numero limitato di molecole fluorescenti legate per anticorpi: degree of labeling (DOL) o grado di coniugazione. Questo parametro, nel caso delle piccole molecole fluorescenti, va da 4 a 9 ma, nel caso di molecole di dimensioni maggiori è, in media, 1 molecola fluorescente per anticorpo.
La soluzione AcZon
AcZon ha portato le nanotecnologie nel campo della citometria a flusso confinando queste molecole altamente sensibili nella matrice di silice della nanoparticella. Questo scudo protettivo evita gli spiacevoli effetti sopracitati offrendo ai reagenti una elevata stabilità. NanoChromes e NanoTandems, grazie all'effetto concentrativo dovuto all'utilizzo della nanoparticelle sferica, aumentano significativamente il DOL e, di conseguenza, il segnale fluorescente, assicurando una miglior discriminazione tra popolazione negativa e positiva.